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03.05.2024

Salve a tutti, oggi desidero affrontare con voi un argomento molto diffuso nella popolazione, sia femminile che maschile: l’incontinenza.

Per “incontinenza” si intende l’incapacità di un organo di esplicare la sua fisiologica funzione di chiusura. E’ un argomento molto complesso e innanzitutto dobbiamo fare una prima grande divisione tra incontinenza urinaria e fecale; in entrambi i casi può derivare dal fisiologico invecchiamento delle strutture deputate alla chiusura degli orifizi, a patologie o a traumi (come conseguenza ad esempio di interventi chirurgici o radioterapia).

 

Incontinenza Urinaria

Per Incontinenza urinaria si intende la perdina e/o mancata acquisizione della capacità di urinare volontariamente in un luogo socialmente accettabile (Clinical Guidelines on urinary incontinence).

E’ una condizione che nel sesso femminile può arrivare ad interessare il 30% della popolazione e arriva fino al 50% nei soggetti anziani ed ospedalizzati.

La vescica è un vero e proprio contenitore di urina, proveniente dai reni, e la sua contrazione è mantenuta da una serie di meccanismi nervosi che permettono il suo svuotamento anche in relazione al contesto sociale dell’individuo.

La minzione (ossia fare la pipì) è garantita da un arco riflesso situato a livello del midollo spinale e controllato a livello cerebrale. La continenza è invece garantita da due sfinteri (ossia due “rubinetti”), uno involontario localizzato in corrispondenza della vescica e uno volontario localizzato sull’uretra.

In condizioni fisiologiche, la vescica si riempie progressivamente fino a dare un primo stimolo intorno ai 150 ml di urina; via via che aumenta lo stimolo ognuno di noi, in base al contesto sociale in cui si trova, consente un rilascio volontario dello sfintere e una contemporanea contrazione del muscolo detrusore (il grande muscolo della vescica) e mette in atto la minzione.

L’incontinenza da sforzo (es. tosse, starnuto) si verifica soprattutto in donne anziane, post-partum o a seguito di interventi chirurgici, traumi o radioterapia; in questo caso l’aumento della pressione intraperitoneale, dovuto appunto allo sforzo, supera la resistenza dello sfintere uretrale (indebolito rispetto alla condizione di normalità). Tipicamente si presenta in stazione eretta ed è quantitativamente modesta.

L’incontinenza da urgenza è invece dovuta ad una iper-reattività del muscolo detrusore che perde il controllo corticale e quindi supera la pressione di resistenza dello sfintere provocando una perdita involontaria di urine.

Un altro caso è quello dell’incontinenza da sovrariempimento dovuta appunto ad una distensione patologica della vescica (che può arrivare a contenerediversi litri di urina) a causa di una denervazione o di una ostruzione a valle, come l’ipertrofia prostatica nell’uomo. In questi pazienti si vedrà un gocciolamento continuo (iscuria paradossa).

In tutti questi casi lo specialista di riferimento è l’urologo o l’uro-ginecologo che si occuperà di indagare le cause dell’incontinenza.

Un aiuto in generale per molte situazioni è il rafforzamento del pavimento pelvico attraverso sedute di fisioterapie basate su biofeedback e biostimolazione o attraverso dei semplici esercizi che potete fare anche a casa, chiamati “esercizi di Kegel”.

Di seguito vi posto un canale YouTube che mostra degli esempi di esercizi di Kegel, molto semplici ma che se eseguiti quotidianamente possono migliorare la qualità di vita!

https://youtu.be/Xcic5AUATB8?si=XoJvfYLaWqgU0Ut9

Se i meccanismi sopradescritti vengono meno, sopraggiungono situazioni patologiche quali:

- sindrome da defecazione ostruita

- dissinergia addominopelvica

- incontinenza fecale

In caso di disturbi nella defecazione è fondamentale indagarne la causa per poter mettere in atto un rimedio il prima possibile.

Lo specialista di riferimento è il chirurgo generale, nello specifico il proctologo, che prescriverà esami quali: manometria anorettale, ecografia transanale, defecografia, defeco-RMN, colonscopia…

Le soluzioni variano in base alla causa, ma in linea generale anche in questo caso una riabilitazione del pavimento pelvico può essere di grande aiuto e migliorare in poco tempo la qualità di vita.

L’imbarazzo nel parlare di questo tipo di condizioni non deve dissuadervi dal rivolgersi ad uno specialista perchè un piccolo disturbo avvertito oggi, potrebbe diventare un grande problema un domani!

Incontinenza Fecale

L’incontinenza fecale è l’involontario o inappropriato passaggio di feci e/o gas che si manifesta come perdita passiva o come conseguenza di un’impellente bisogno di defecare.

La continenza è garantita dalla muscolatura del pavimento pelvico. In particolare lo sfintere anale interno è costituito da muscolatura liscia, involontaria, e mantiene il tono a riposo; lo sfintere anale esterno, volontario e costituito da muscolatura striata, determina la continenza durante lo stimolo defecatorio e come risposta all’aumemto della pressione intraddominale (es. sforzo fisico).

Il muscolo puborettale costituisce infine una sorta di fionda intorno al retto, che viene così “stirato” ed impedisce la discesa delle feci in ampolla rettale. 

Durante la defecazione “fisiologica”, a seguito di uno stimolo volontario, aumenta la pressione intraddominale, i due sfinteri si rilasciano cosi come il muscolo puborettale che apre l’angolo anorettale e permette la discesa delle feci.

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